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Patologie da sovraccarico funzionale

Quando si parla di infortuni da sovraccarico (o da “overuse”) si intende tutta una serie di patologie (tendinopatie, borsiti, fratture da stress…) che si sviluppano in un periodo di tempo abbastanza lungo. La causa viene attribuita a uno dei seguenti fattori: volume di allenamento eccessivo


Il termine sovraccarico funzionale è comunemente utilizzato per indicare una condizione in cui la ripetizione frequente e perdurante di gesti tecnici specifici di un’attività sportiva favorisca l’insorgere di patologie. Allo stesso modo tale condizione può verificarsi nei casi di alcune attività lavorative, definite appunto "usuranti".

Come suggerisce la denominazione stessa, l’origine di questa condizione è causata da una reiterazione eccessiva dei medesimi gesti, esercitati a carico di parti del corpo sottoposte a costante sollecitazione, in termini di frequenza, intensità e durata. La causa del sovraccarico funzionale, perciò, è attribuibile allo stress biomeccanico accumulato durante la pratica il quale, a seguito dei continui microtraumi prodotti dalla dinamica stessa del movimento, genera una condizione di infiammazione dei tessuti.

Le problematiche scaturite dal sovraccarico funzionale sono riassumibili in tre tipologie: tendinopatie, patologie ossee e disturbi cartilaginei.


La sintomatologia comune a tutte le localizzazioni è rappresentata fondamentalmente dal dolore di differente entità, in rapporto soprattutto a sollecitazioni funzionali e provocabile con la pressione, limitato o esteso a seconda della zona interessata.


Classificazione


La classificazione viene fatta, sia in base alle strutture interessate che alla sede di lesione:

  • TENDINOPATIE Peritendiniti Tendinosi Tensinoviti ipertrofiche Tendinopatie inserzionali Rotture tendinee

  • PATOLOGIA CARTILAGINEA Erosione cartilagini articolari (condropatie)

  • PATOLOGIA OSSEA Fratture da “stress”

In base alla sede dell’insorgenza della patologia:

  • Tendinopatia della cuffia dei rotatori o Spalla del lanciatore

  • Sindrome da conflitto sub-acromiale

  • Neuropatia del nervo sottoscapolare

  • Tenosinovite del Capo Lungo del Bicipite Brachiale (CLBB)

  • Tendinopatie del gomito o Gomito del tennista

  • Sindrome retto-adduttoria o Pubalgia

  • Tendinopatia rotulea o Ginocchio del saltatore

  • Instabilità e condropatia femoro-rotulea

  • Tendinopatia achillea

  • Instabilità di caviglia

  • Metatarsalgia e Fascite plantare

  • Spondilolisi e spondililistesi

  • Frattura da sovraccarico


Cause del Sovraccarico Funzionale

Le cause, come accennato, sono dovute a ripetuti microtraumi generati dall’iper-sollecitazione funzionale esercitata mediante movimenti specifici, per tempi lunghi o con grande intensità. Tuttavia, non sempre la pratica assidua di uno sport conduce allo sviluppo delle patologie di sovraccarico e affinché queste si manifestino, devono essere presenti degli elementi che ne favoriscano l’insorgenza.


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È possibile distinguere due categorie di fattori promotori:


Endogeni o Intrinsechi Difetti di assialità: un arto (ginocchio varo o valgo) o un segmento scheletrico (cifosi o scoliosi del rachide, piede piatto o cavo) possono presentare alterazioni delle normali curve fisiologiche: questo può comportare una eccessiva distribuzione del carico solo su determinati segmenti.

Eterometrie degli arti inferiori: una differenza di lunghezza tra un arto e l’altro di almeno 10-15 mm comporta una non corretta distribuzione del carico (ad esempio nella corsa) con conseguenti possibili tendinopatie.

Squilibri muscolari tra gruppi flessori ed estensori Gesto atletico “non fisiologico” l’atleta può ripetere un gesto atletico non corretto: o per errore (e questo accade spesso negli atleti amatoriali) o perché il gesto viene “estremizzato” alla ricerca della massima prestazione.

L’età: la comparsa dei fenomeni di sovraccarico è più frequente negli atleti “maturi” sia per fenomeni di sommazione in relazione alla durata della carriera sportiva, sia perché con l’età le strutture inserzionali sono meno resistenti ai carichi ripetuti ed hanno una minore capacità di recupero. Inoltre la presenza di esiti di precedenti traumi acuti possono facilitare la successiva comparsa della patologia da sovraccarico.


Esogeni o Estrinsechi Allenamento non corretto: carichi non bilanciati, errata periodizzazione, periodi di recupero insufficienti.

Materiali ed attrezzi non idonei: materiale di piste e palestre o troppo rigidi o troppo elastici, terreni dei campi di gioco troppo pesanti in inverno o troppo secchi in estate, attrezzi non adatti in assoluto o relativamente alla morfologia dell’atleta.


Diagnosi

Il sintomo classico è il dolore: dapprima insorge durante l’esecuzione ripetuta del gesto atletico specifico, poi può venire provocato dai normali movimenti della vita quotidiana ed infine, se non si interviene, è presente anche a riposo. Una corretta diagnosi deve basarsi sia sullo studio biomeccanico del gesto e dei carichi di lavoro cui è sottoposto l’atleta, su una approfondita valutazione clinica e strumentale (Ecografia muscolo tendinea, Tomografia Computerizzata, Risonanza Magnetica Nucleare).


Trattamento Preventivo

La terapia è innanzitutto preventiva: vanno identificate ( attraverso una VALUTAZIONE POSTURALE ) eliminate o minimizzate le concause che possono favorirne l’insorgenza, e se, nell’atleta evoluto, è difficile prescindere da carichi di allenamento frequenti ed intensi, questi vanno il più possibile periodizzati e alternati con opportuni periodi di scarico.


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Anche alimentarsi in modo proporzionato e adeguato all’attività svolta, nonché garantirsi un riposo notturno di elevata qualità con guanciali professionali in grado di agevolare il recupero, consentiranno, inoltre, di nutrire e rigenerare al meglio l’organismo.

Riatletizzazione

Il trattamento dei disturbi connessi al sovraccarico funzionale varia a seconda della patologia specifica in oggetto, tuttavia, genericamente, l’iter terapeutico verso la guarigione prevede:

  1. terapie farmacologiche o fisiche finalizzate alla riduzione dell’infiammazione e del dolore connesso;

  2. astensione dall’attività sportiva e riposo;

  3. trattamento riabilitativo;

  4. ripresa graduale e progressiva degli allenamenti.

Al fine di poter intervenire per tempo e scongiurare la cronicizzazione delle problematiche, è bene consultarsi con il proprio medico e svolgere tutti gli accertamenti del caso sin dalle prime avvisaglie di dolori o fastidio, evitando di perseverare nella pratica: la prosecuzione degli allenamenti, di fatti, comporta il rischio di peggiorare una condizione già parzialmente compromessa.


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Come detto in precedenza, le lesioni da sovraccarico possono essere efficacemente prevenute mediante:

• Correzione posturale

• Consapevolezza e sviluppo di gesti atletici tecnicamente corretti

• Sviluppo di carichi di lavoro idonei e progressivi

• Individualizzazione del lavoro sportivo

• Rispetto tempi di recupero

• Corretta alimentazione / idratazione


A maggior ragione, gli stessi principi vanno applicati scrupolosamente nella riabilitazione delle lesioni da sovraccarico e nel ritorno all'attività agonistica Parliamo cioè di : RIATLETIZZAZIONE.


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