Tendinopatia del tendine rotuleo
- Erika Polverino
- 24 giu 2023
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 27 giu 2023
Patologia tipica di alcuni Sport, definita per questo "ginocchio del saltatore". Dalla fisiopatologia al trattamento.
Partiamo da un breve cenno di anatomia dell'articolazione interessata, per poi evidenziare le cause e i fattori predisponenti della tendinopatia rotulea, e il relativo trattamento in base all'entità del danno.
Anatomia del ginocchio

Il ginocchio è il complesso articolare che si colloca tra coscia e gamba, e che di fatto agisce da punto di raccordo tra queste due porzioni anatomiche dell'arto inferiore.
Parliamo di complesso articolare in quanto composto da l'articolazione femoro-rotulea (troclea femorale), posta anteriormente, ed il giunto articolare frutto dell'interazione tra la rotula (anche nota come patella) e il tratto distale del femore con l'articolazione femoro-tibiale (condili femorali), posteriormente.
Legamenti
Un legamento è una banda di tessuto connettivo, dotata di una certa flessibilità e ad alto contenuto di collagene, che unisce due ossa o due parti distinte di uno stesso osso.
I legamenti del ginocchio per antonomasia sono quattro, due intracapsulari (ossia compresi entro la capsula articolare) e due extracapsulari (cioè al di fuori della capsula).
I legamenti intracapsulari sono il legamento crociato anteriore e il legamento crociato posteriore.
I legamenti extracapsulari, invece, sono il legamento collaterale mediale e il legamento collaterale laterale.
La funzione comune di tutti i legamenti del ginocchio è fornire stabilità all'articolazione femoro-tibiale tramite l'interconnessione di varie porzioni di femore, tibia e perone.

Tendine Rotuleo (o Legamento Rotuleo)
Il tendine rotuleo è la resistente banda di tessuto connettivo fibroso che congiunge la porzione inferiore della rotula alla tuberosità tibiale.
Il tendine rotuleo serve a stabilizzare la rotula (mantenendola nella corretta posizione) e a supportare il quadricipite femorale nella sua azione di estensore del ginocchio; quest'ultima azione è possibile in virtù del fatto che la rotula funge da centro di raccordo sia per il quadricipite femorale sia per lo stesso tendine rotuleo.

Per la definizione data prima di legamento e per cosa s'intende con il termine "tendine" (banda di tessuto connettivo fibroso che connette un muscolo a una superficie ossea), il tendine rotuleo è più esattamente un legamento; tuttavia, per via del sua continuità con il tendine d'inserzione del quadricipite femorale, è ammessa e largamente diffusa anche la dicitura di tendine.
Tuttavia si può affermare che Il tendine quadricipitale (inserzione del quadricipite femoreale) insieme alla rotula e al tendine rotuleo costituiscono l'apparato estensorio del ginocchio.
Menischi del Ginocchio
Il ginocchio possiede due menischi: il menisco mediale e il menisco laterale.
Alloggiati sulla superficie del piatto tibiale, i menischi sono che cuscinetti di fibrocartilagine, a forma di mezzaluna, con funzione ammortizzante, stabilizzante e protettiva nei confronti delle superfici articolari e dell'articolazione; essi infatti:
trasmettono il carico tra tibia e femore
assorbono le sollecitazoni
stabilizzano il ginocchio
danno informazioni propriocettive

Range Of Motion (ROM)
Il ginocchio è un flessore ed estensore della gamba.
Esclusivamente a ginocchio flesso a 90°, però, è in grado anche di effettuare movimenti rotazionali lungo il piano trasversale, verso l'interno e verso l'esterno.
Dal punto di vista biomeccanico, durante la flessione di ginocchio, se a muoversi è il femore sulla tibia (perché il piede è vincolato a terra, come in uno Squat), si assiste a un movimento simultaneo di rotolamento posteriore e scivolamento anteriore del femore; se invece a muoversi è la tibia sul femore (perché il piede è svincolato da terra, come nell'esercizio Leg extension), si assiste a un movimento simultaneo di rotolamento e scivolamento posteriori della tibia.
Il movimento di flessione del ginocchio ha un'ampiezza di circa 140°.
Muscoli del Ginocchio coinvolti nell'Estensione
I principali estensori di ginocchio sono i muscoli costituenti il quadricipite femorale, ossia retto femorale, vasto intermedio, vasto laterale e vasto mediale.
Secondariamente, si segnala un altro muscolo soltanto: il geno articolare (o genus articularis).
Rotazione Esterna del Ginocchio
Con svolgimento sul piano trasversale, la rotazione esterna del ginocchio con quest'ultimo flesso a 90° è il movimento che permette di ruotare la tibia in modo tale che la punta del piede guardi verso l'esterno.
Quando è flesso a 90°, il ginocchio ha un'ampiezza di rotazione complessiva (esterna + interna) di circa 45°; in questo scenario, la rotazione esterna ha un'ampiezza complessiva che è quasi il doppio di quella interna.
Muscoli del Ginocchio coinvolti nella Rotazione Esterna
Principale muscolo coinvolto nella rotazione esterna del ginocchio è il bicipite femorale, un muscolo posteriore della coscia.
Si segnala poi avere una ruolo simile, anche se più debole, il muscolo tensore della fascia lata.
Rotazione Interna del Ginocchio
Con svolgimento sul piano trasversale, la rotazione interna del ginocchio con quest'ultimo flesso a 90° è il movimento che permette di ruotare la tibia in modo tale che la punta del piede guardi verso l'interno.
Muscoli del Ginocchio coinvolti nella Rotazione Interna
Sono coinvolti nel movimento di rotazione interna i muscoli: semitendinoso, semimembranoso, sartorio, gracile e popliteo.
Il ginocchio è tra le articolazioni dal maggior interesse clinico; sono infatti numerose le tipologie di infortunio e le patologie che possono riguardare i vari complessi articolari e causare quel sintomo molto comune, noto come dolore al ginocchio (o gonalgia). In questo articolo vedremo nel dettaglio quella che riguarda il polo inferiore della rotula dovuta principalmente al sovraccarico funzionale dell'apparato estensorio del ginocchio.
Esempio di tendinite, l'infiammazione del tendine rotuleo (o tendinite rotulea o ginocchio del saltatore) è una sofferenza da sovraccarico funzionale, che riconosce nell'eccessiva ripetizione del gesto del salto la sua causa principale.
L'infiammazione del tendine rotuleo è una condizione di cui soffrono, principalmente, gli sportivi, in particolare chi pratica sport come: la pallavolo, il basket, il calcio, l'atletica leggera, il tennis, la ginnastica artistica e lo sci.
La tendinite rotulea causa una sintomatologia abbastanza tipica, che comprende:
Dolore all'inserzione prossimale del tendine rotuleo;
inizio progressivo e insidioso
comparsa dopo un salto
si riduce con il riscaldamento
Senso indolenzimento sotto il ginocchio;
Ispessimento del tendine rotuleo;
Senso di rigidità a livello del ginocchio.
Per giungere alla diagnosi di una condizione come l'infiammazione del tendine rotuleo, sono generalmente sufficienti: quadro clinico del paziente, l'esame obiettivo e l'anamnesi; solo in rari casi, sono necessari anche degli esami radiologici.
Fisiopatologia
I fattori predisponenti non sono da sottovalutare, anche perchè in genere si tratta di fattori acquisiti e modificabili con il giusto approccio/allenamento; questi sono:
contrazione eccentrica in fase di atterraggio da un salto
tensione eccessiva dei muscoli ischio-crurali
insufficienza del quadricipite
eccessiva torsione tibiale
anomalie dell'apparato estensorio
Stadi e trattamento
La tendinite rotulea può essere invalidante, tuttavia il trattamento conservativo rimane la prima scelta ed è dipendente dallo stadio evolutivo della patologia:
attività non limitata, dolore post allenamento
dolore iniziale, si attenua con il riscaldamento
dolore durante e dopo l'allenamento, attività limitata
rottura del tendine
Il trattamento è conservativo, in assenza di rottura, e si basa su:
antidolorifici
riduzione del carico (l'immobilizzazione totale è controindicata)
correzione biomeccanica (plantari o stretching)
tutore
crioterapia
massaggio miofasciale
Fasi della riabilitazione/rieducazione
La riabilitazione inizia da subito, rispettando il limite della zona di dolore con basso carico e stretching, per poi incrementare gradualmente assecondando la guarigione del tessuto danneggiato. Si suddividono tre fasi fondamentali nel processo rieducativo, che possono variare in durata in base al soggetto e allo stadio della patologia; in genere si suddivide la riatletizzazione in:
0-3 mesi: FORZA RESISTENTE > potenziamento quadricipite, tricipite della sura, glutei in eccentrica;
3-6 mesi: FORZA VELOCE > carichi specifici a velocità crescente;
+6 mesi: COMBINAZIONE SPORT-SPECIFICA.
Esercizi per il recupero funzionale

dalla posizione supina, posizionare un cuscino sotto il ginocchio da trattare, eseguire delle estensioni di ginocchio spingendo il cavo popliteo verso il pavimento, contro il cuscino;

2. dalla posizione supina, afferrare la gamba da trattare a ginocchio flesso e tentare di estenderlo puntando il piede a martello verso l'alto; aiutarsi afferrando una banda elastica posizionata sulla pianta del piede per favorire l'attivazione del quadricipite e l'allungamento della catena cinetica posteriore;


3. dalla posizione prona, posizionare l'arto sano su quello da trattare, effettuare una flessione seguita da una estensione sostenendo il peso dell'arto sano.
Se la gestione conservativa dell'infiammazione del tendine rotuleo dovesse fallire e i sintomi associati alla condizioni permanessero senza miglioramenti per svariati mesi, il paziente non può far altro che sottoporsi a un intervento chirurgico risolutivo, con tutto ciò che ne consegue (periodo di convalescenza, fisioterapia e ripresa graduale dell'attività fisica, anche la più leggera).
Trascurare una tendinite rotulea, continuando nell'attività fisica che l'ha indotta, è un comportamento molto pericoloso, perché può portare alla rottura del tendine rotuleo.
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