Trocanterite: sintomi e trattamento
- Erika Polverino

- 31 ott
- Tempo di lettura: 6 min
La trocanterite, nota anche come borsite trocanterica o sindrome dolorosa del gran trocantere (Greater Trochanteric Pain Syndrome - GTPS), è una condizione infiammatoria che colpisce la regione laterale dell'anca e rappresenta una delle cause più comuni di dolore in quest'area.
Cos'è la trocanterite
La trocanterite è un'infiammazione che interessa la borsa sierosa trocanterica, una piccola sacca ripiena di liquido situata tra il gran trocantere del femore (una prominenza ossea nella parte superiore e laterale del femore) e i tendini dei muscoli che vi si inseriscono, principalmente il medio e piccolo gluteo. Questa borsa ha la funzione di ridurre l'attrito tra le strutture ossee e i tessuti molli durante i movimenti dell'anca.
Studi recenti hanno evidenziato che il termine "sindrome dolorosa del gran trocantere" (GTPS) è più appropriato, poiché nella maggior parte dei casi il dolore non è causato principalmente dall'infiammazione della borsa, ma da una tendinopatia dei muscoli glutei. Uno studio retrospettivo di Long su 877 pazienti ha dimostrato che il 49,9% dei casi presentava una tendinopatia glutea, mentre solo il 20,2% aveva una borsite vera e propria.

Epidemiologia
La trocanterite è una condizione molto comune, con un'incidenza che varia dall'1,8 al 5,6 per 1000 persone all'anno. Colpisce prevalentemente le donne rispetto agli uomini con un rapporto di 4:1, in particolare nella fascia d'età compresa tra 40 e 60 anni. Uno studio statunitense condotto su oltre 3000 persone tra 50 e 79 anni ha rilevato che la trocanterite era presente in quasi 1 donna su 4 (25%) e in quasi 1 uomo su 10 (10%).
Cause e fattori di rischio
La trocanterite può svilupparsi per diverse ragioni:
Sovraccarico funzionale: attività ripetitive che sollecitano l'anca, come la corsa, il ciclismo o salire frequentemente le scale
Traumi diretti: cadute o colpi diretti sulla regione laterale dell'anca
Postura scorretta: disallineamenti del bacino o differenze nella lunghezza degli arti inferiori
Sovrappeso: l'eccesso di peso aumenta il carico sull'anca
Età: più frequente nelle donne di mezza età e negli anziani
Patologie associate: artrite reumatoide, artrosi dell'anca, problemi alla colonna lombare
Complicanza post-chirurgica: si verifica dal 3% al 17% dei casi dopo protesi d'anca, con incidenza maggiore se l'incisione chirurgica è laterale
Sintomi caratteristici
Il sintomo principale della trocanterite è il dolore localizzato nella parte laterale dell'anca, che può:
Irradiarsi lungo la faccia esterna della coscia fino al ginocchio
Peggiorare durante la notte, soprattutto quando si dorme sul lato affetto
Intensificarsi con la deambulazione, la salita delle scale o dopo essere stati seduti a lungo
Aumentare quando si incrociano le gambe o ci si alza da una posizione seduta
Essere accompagnato da rigidità articolare

Alla palpazione, la zona del gran trocantere risulta dolente e può presentare gonfiore. In alcuni casi può essere presente il segno di Trendelenburg, che uno studio ha dimostrato essere il test fisico più accurato per predire una lesione del tendine del medio gluteo, con una sensibilità del 72,7% e una specificità del 76,9%.
Diagnosi
La diagnosi si basa principalmente sull'esame clinico e sulla storia del paziente. Uno studio sistematico con meta-analisi pubblicato nel 2024 ha identificato che la combinazione di due test clinici può essere molto accurata: un test di palpazione del tendine gluteo negativo seguito da un test di abduzione resistita dell'anca negativo riduce la probabilità post-test di GTPS dal 59% al 14%. Al contrario, se entrambi i test sono positivi, la probabilità sale al 96%.
Il medico valuterà:
La localizzazione precisa del dolore
I movimenti che scatenano o aggravano i sintomi
La presenza di punti dolorosi alla palpazione
Per escludere altre patologie o confermare la diagnosi, possono essere richiesti esami strumentali come:
Radiografia: per escludere problemi ossei o artrosici
Ecografia: per visualizzare l'infiammazione della borsa e dei tendini. È un esame rapido e accessibile che permette anche la valutazione dinamica
Risonanza magnetica (RM): rappresenta il gold standard diagnostico per la GTPS, in quanto delinea accuratamente le strutture intra ed extra-articolari dell'anca. La RM è particolarmente utile nei casi complessi per visualizzare l'ispessimento tendineo, l'aumento del segnale T2 (indicativo di tendinosi) e identificare eventuali lesioni parziali o complete dei tendini glutei
Trattamento
Il trattamento è generalmente conservativo. Una revisione sistematica del 2016 ha evidenziato una carenza di ricerche di alta qualità sui trattamenti conservativi per la GTPS, sottolineando la necessità di standardizzare i criteri diagnostici.
Terapia iniziale:
Riposo relativo ed evitare le attività che scatenano il dolore
Applicazione di ghiaccio nelle fasi acute (15-20 minuti più volte al giorno)
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per via orale o topica
Utilizzo di un cuscino tra le gambe durante il riposo notturno
Perdita di peso, se presente sovrappeso
Rieducazione funzionale:
La rieducazione funzionale rappresenta un pilastro fondamentale del trattamento conservativo e dovrebbe includere:
Esercizi di stretching per i muscoli dell'anca e della catena cinetica dell'arto inferiore
Programma di rinforzo muscolare progressivo, in particolare dei muscoli glutei (medio e piccolo gluteo) e stabilizzatori del bacino. Uno studio del 2003 di Bewyer ha dimostrato che questa condizione è causata da uno squilibrio muscolare, con i muscoli abduttori dell'anca che sono deboli e allungati
Esercizi propriocettivi per migliorare il controllo neuromuscolare e la stabilità articolare
Rieducazione del pattern di movimento e della biomeccanica della deambulazione
Esercizi di core stability per stabilizzare il bacino e ridurre le compensazioni
Correzione posturale e delle alterazioni della meccanica del movimento
Graduale ritorno alle attività quotidiane e sportive con progressione controllata del carico
È importante sottolineare che il recupero completo può richiedere diverse settimane o anche mesi di aderenza al programma conservativo.
Trattamenti avanzati:
Nei casi resistenti alla terapia conservativa, possono essere considerati:
Infiltrazioni di corticosteroidi: uno studio di Shbeeb e Matteson del 1996 ha dimostrato che più del 60% dei pazienti ha ottenuto sollievo dei sintomi con una singola infiltrazione dopo un follow-up di 6 mesi, con i migliori risultati ottenuti con dosi più elevate di corticosteroidi. Tuttavia, studi più recenti evidenziano che le infiltrazioni di cortisone, sebbene efficaci nel breve termine, non hanno dimostrato buoni risultati nel lungo termine e potrebbero portare a un sovraccarico prematuro delle strutture dell'anca
Terapie rigenerative: il plasma ricco di piastrine (PRP) rappresenta un approccio moderno e innovativo, sebbene sia necessaria maggiore standardizzazione nei protocolli di somministrazione
Onde d'urto (ESWT): secondo gli studi di Furia e Rompe, la terapia ad onde d'urto ha permesso dal 64% al 76% dei pazienti di tornare alle normali attività quotidiane. Tuttavia, la letteratura scientifica non ha ancora raggiunto un consenso definitivo sulle modalità e sui parametri di somministrazione
Radiofrequenza pulsata: uno studio del 2023 ha suggerito che il trattamento con radiofrequenza pulsata bipolare eco-guidata dei rami trocanterici del nervo femorale è una tecnica minimamente invasiva promettente, specialmente per i pazienti che non rispondono ai trattamenti conservativi
Nota importante sulle terapie strumentali: altre terapie strumentali quali ultrasuoni, tecarterapia e laser non sono raccomandate dalle evidenze scientifiche attuali.
Chirurgia:
L'intervento chirurgico è riservato ai casi molto rari che non rispondono a tutti i trattamenti conservativi dopo un periodo adeguato (generalmente almeno 6-12 mesi).
Le opzioni chirurgiche includono:
Bursectomia (rimozione della borsa infiammata) in artroscopia
Riparazione delle lesioni tendinee glutee
Fasciotomia della bandelletta ileotibiale
Osteotomia riduttiva del gran trocantere
Uno studio recente sull'endoscopia per la GTPS refrattaria ha dimostrato risultati promettenti in termini di miglioramento dei punteggi di dolore e degli esiti funzionali.
Prevenzione
Per prevenire la trocanterite o evitare recidive è importante:
Mantenere un peso corporeo adeguato
Praticare attività fisica regolare con riscaldamento appropriato
Rafforzare la muscolatura dell'anca e del bacino
Utilizzare calzature adeguate
Evitare sovraccarichi e aumentare gradualmente l'intensità degli allenamenti
Correggere eventuali alterazioni posturali
Evitare lo stretching eccessivo, soprattutto del piriforme e degli abduttori, poiché uno studio scientifico di Harvey del 2017 ha confermato che lo stretching non migliora il dolore o la qualità di vita
Prognosi
Con un trattamento adeguato e tempestivo, la maggior parte dei pazienti con trocanterite recupera completamente, sebbene i tempi possano variare da alcune settimane a diversi mesi. È fondamentale seguire le indicazioni mediche e il programma di rieducazione funzionale per evitare che la condizione diventi cronica. La trocanterite tende ad avere periodi in cui migliora e altri in cui si ripresenta, pertanto è importante mantenere un'attività fisica leggera regolare (1-2 volte alla settimana) come nuoto, ginnastica in acqua, yoga, pilates o nordic walking, e sottoporsi a cicli periodici di rieducazione funzionale per mantenere l'elasticità e la corretta postura del corpo.
In caso di dolore persistente all'anca, è sempre consigliabile consultare un medico ortopedico o un fisiatra per una corretta diagnosi e un piano terapeutico personalizzato.






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